Quando i Goblin si sciolsero a cavallo fra i '70 e gli '80 anche se solo di fatto, contemporaneamente
era morto un genere musicale. I Goblin non avevano inventato nulla, però il loro stile e il feeling
delle loro composizioni erano talmente inconfondibili, che quando si ascoltavano non veniva spontaneo dire:
"questo è progressive, jazz, ecc.", - ma – "è la musica dei Goblin", o, come Simonetti (che non ama le etichette)
immodestamente la definisce, "Goblin Music". Nei banali anni '80 non vi erano grandi idee musicali, tanto suono
post-punk e musica elettronica e sperimentale, e dopo aver assaporato grande musica con la colonna sonora del film
Tenebre, più nulla. Pignatelli si era rimboccato le maniche per la resurrezione del gruppo con una formazione completamente
nuova (se si eccettua Guarini), durata lo spazio di un mattino, ma l'album "Volo" fu una grossa delusione per i fans abituati
ad altre atmosfere; la musica era lontana anni luce da quella "argentiana" e "post-argentiana" cui eravamo abituati.
Finalmente il maestro Claudio Simonetti, che pur da solista aveva continuato ad essere un elegante commentatore del
cinema "argentiano" e non, decide dopo una decina d'anni di riarrangiare i brani più significativi, suoi e dei Goblin
di altrettanto significativi film di Argento, sfornando un cd capace di far risvegliare le vecchie emozioni che si
provavano ai tempi in cui questo glorioso gruppo era all'apice del successo. Il cd lo definirei tutto sommato rockeggiante,
anche se alcuni brani strizzano l'occhiolino alle nuove tendenze dance del momento. Claudio Simonetti (tastiere); si schiera
con Maurizio Colori (basso); Giulio Sirci (batteria elettrica e acustica); Giacomo Castellano, (chitarra elettrica e acustica);
Walter Martino, già con i Goblin e poi con i Libra (batteria su Ozon Free e Elucubration); la figlia di Claudio, Federica Simonetti,
("baby voice" su Profondo Rosso); David Sion (rapper su Ozon Free); Dr. Felix (rapper su Profondo Rosso); Luca Cucchetti
(the "Mad D. J's" scratcher). L'inizio è veemente con Craws (il brano originale fa parte della colona sonora del film Opera),
segue poi Profondo rosso in versione dance, dopo un preludio da brivido. Ed ecco il pezzo forte di tutto il cd ossia Suspiria,
in rock version, più immediata e spogliata delle atmosfere "malefiche" della versione originale. Dopo gli unici brani inediti
Ozon free ed Elucubration, Phenomena, architettata in chiave dance, è gradevole e non fa rimpiangere il modello originale;
i momenti decisi continuano con Tenebre, in chiave rock (impossibile non ascoltarla senza creare batterie, chitarre invisibili);
bellissima Demon, riarrangiata con i ritmi dance che imperversavano nelle discoteche ai tempi dell'uscita del disco, assolutamente
da preferire alla versione originale; Profondo rosso dal vivo è coinvolgente con l'eccellente chitarrista Giacomo Castellano in ottima
forma, anche se le tastiere, a mio avviso, non sono state utilizzate al meglio. Opera si discosta dall'originale solo per i suoni,
più attuali. La casa discografica VIVIMUSICA ha pubblicato nel 1993, in sostanza, la stessa opera con diversa cover art e con il
titolo "Music from Dario Argento's Horror Movies" scompigliando l'ordine originario dei brani.
Senza dubbio uno dei lavori più riusciti di Simonetti.
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