Profondo rosso, l'album d'esordio dei Goblin, è stato salutato da critiche lusinghiere e prima
dell'uscita del loro secondo lavoro, Roller, i Goblin iniziano un'intensa attività live con la
tournée di "Profondo Rosso" comprendente, fra gli altri, il concerto al Teatro Nuovo di Torino
del 24 novembre 1975 e al Cinema - Teatro Royal del 2 dicembre 1975 a Bari insieme a Riccardo
Cocciante, con il duplice scopo di incrementare le vendite del loro primo LP e di lanciare Roller,
l'album più progressivo del gruppo. Tuttavia Roller vende inspiegabilmente soltanto 10.000 copie,
non essendo legato a nessun film, quindi senza alcun lancio commerciale e contestuale scarsa attenzione
da parte della Cinevox. E' un fiasco. Profondo Rosso, se da una parte ha fatto esplodere in tutto il
mondo il migliore gruppo rock italiano, dall'altra ha "imprigionato" i Goblin come gruppo specializzato
in colonne sonore da film più che gruppo pop (= colonne sonore da film o niente).
Ragazzi, fans dei Goblin e sfrenati collezionisti, il disco che mi accingo a recensire è una chicca per
pochi eletti. Non vorrei dire spropositi, ma i possessori di questo cd credo si possano contare sulle dita
di una mano. Si tratta del live al Teatro Nuovo di Torino. E' un concerto che ha tutte le caratteristiche
di live che si rispetti, nonostante l'inizio in sordina di School at Night, (le voci sono sicuramente preregistrate).
Agostino Marangolo alla batteria, al termine della superba versione live di Mad Puppet, arricchita dal suo nobile drumming,
presenta il resto del gruppo: Maurizio Guarini, tastiere; Claudio Simonetti, tastiere; Massimo Morante, chitarra, Fabio Pignatelli,
basso. Cold Summer, brano incantevole, con la chitarra di Morante in primo piano, è un inedito suonato in quell'occasione che
teoricamente doveva essere incluso nell'album Roller (Simonetti, dopo ben 25 anni, ahilui, non ricorda quasi più nulla di questo brano).
Dopo la presentazione dei membri del gruppo, un brano d'atmosfera, Il Risveglio del Serpente, con il prestigiatore delle tastiere,
Simonetti, al piano; segue il brano più lungo e più progressivo per eccellenza, Goblin, in cui Marangolo con un "drums solo", dimostra
di essere un eccelso batterista. Profondo rosso, brano che chiude il concerto, è travolgente, riesce a trasmettere anche meglio della
versione originale le atmosfere oniriche che si respirano nel film. Senza dubbio una delle migliori versioni che abbia mai sentito, da
preferire senza dubbio alla versione un po’ sbiadita contenuta nel live di The Fantastic Journey in The Best of Goblin vol. 1.
Il cd ha una durata di soli 35 minuti, ma è una chicca che se fosse sul mercato andrebbe a ruba!!!
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