ARGENTO & GOBLIN FINALLY BACK AGAIN TOGETHER - NON HO SONNO - MUSIC BY GOBLIN (CINEVOX 2000)
I fans dei Goblin, di Dario Argento, del thriller e dell'horror d'autore possono
finalmente tornare a gioire. La simbiosi vincente del cinema italiano, nonché
mondiale, "Argento-Goblin" è risorta. Dopo la defezione di Morante e Simonetti,
avvenuta alla fine dei '70, i fans dei Goblin si misero in ginocchio a pregare
con molta devozione e molto spirito qualsiasi santo o madonna perché lo storico
gruppo si riformasse. La nuova formazione sfornava musiche di ottima fattura ma
i "vecchi" Goblin erano un'altra cosa. Un loro fan, dopo aver visto un grande concerto
dei Daemonia, ebbe a dire a Simonetti: "Vi prego ritornate alla grande sulla scena perché
c'è bisogno di musicisti come voi!!!". Simonetti ha sempre rimpianto i Goblin, ha sempre
avuto dei bellissimi ricordi legati a loro, ha continuato a frequentarli anche dopo lo
scioglimento e l'ipotesi di rimettersi assieme non era mai stata scartata. I fans di Argento
ultimamente gli hanno mandato tonnellate di e-mail, lettere, non solo dall'Italia, ma anche
dall'estero, supplicandolo di tornare a dirigere un giallo classico alla sua maniera dopo aver
iniziato una parabola discendente partendo da Trauma, per finire con Il fantasma dell'opera.
C'è da dire che gli ammiratori di entrambi hanno saputo attendere, aggrappandosi al vecchio
adagio "tutto arriva a chi sa aspettare". L'attesa è stata premiata. Claudio Simonetti e il
regista hanno fatto un viaggio insieme a Barcellona, in occasione di un premio.
L'intesa, come sempre, è stata immediata e Argento ha avuto la sensazione che lui e il gruppo
non si fossero mai allontanati. Pensò quindi che se il nucleo originario dei Goblin si fosse
riunito, avrebbe scritto le musiche perfette per il suo film. I Goblin e Argento, così, si sono
incontrati circa un anno fa, a casa sua per discutere sulla creazione della colonna sonora (poi
Argento pensò di contattare Goran Bregovic!!!). Finalmente la tanta sospirata reunion quindi,
che speriamo non duri lo spazio di un mattino. Dai Goblin ci aspettavamo tutto, non potevano
deluderci. Il gruppo, in Non ho sonno, è ritornato all'antico, al rock elettrico con effetti
elettronici, una sorta di rock progressive con venature jazzate, del monumentale Profondo rosso,
che li ha resi famosi, e del meno fortunato Roller. Album colto e forbito, in cui si ricavano
atmosfere grondanti cascate di sensazioni paniche. La qualità compositiva delle quattordici
tracce è a livelli altissimi, così come quella tecnica; le atmosferesono sempre tesissime ed inquietanti;
gli arrangiamenti sono a volte addirittura sorprendenti.
I temi dei brani fluttuano ineffabili su arditi, quanto fluidi, castelli ritmici del basso e della
batteria rispettivamente di Pignatelli e Marangolo. In ogni traccia, i musicisti si disimpegnano con
grande classe con il proprio strumento, ritagliandosi, a turno, momenti tecnicamente importanti: nella
title track, che vale da sola il prezzo del cd, la chitarra di Morante (qui Massimo è Dio!!!, non Ronnie James!!!),
è dolce, tagliente e aggressiva ad un tempo, il pianoforte e le tastiere magniloquenti di Claudio Simonetti,
enfant prodige dello strumento, sono capaci di distillare estasi dall'incubo; Killer on the train è un brano
tumultuoso propulso da una cadenza percussiva perfetta; il soprano Vesna Duganova e il basso di Pignatelli comandano
dall'alto l'inno Endless Love, gli altri strumenti stanno a debita distanza anche se spicca il chitarrismo progressivo
(quasi pinkfloydiano) di Morante; i Goblin approfittano magistralmente ancora una volta di Antonio Marangolo, collaboratore
di prestigio, il cui sax su Ulisse, ha la capacità di tessere fiabe e incantesimi, e le tastiere di Claudio erigono miraggi
abbaglianti; in Arpeggio - End Title ritmi ed armonie sono scintillanti; Death Farm è marchiato a fuoco da una sorta di death
progressive metal (che farebbe invidia ai vari Megadeth, Celtic Frost, ecc.); in Associated Dead l'assolo di Agostino Marangolo,
anche se breve, è ricco di fantasie percussive. Le altre tracce sono imperniate sugli stessi temi musicali dei brani commentati,
vagamente modificate qua e là. La realizzazione di "Non ho sonno" con i Goblin è stata molto dura, lunga e difficile per varie ragioni,
soprattutto perché i membri del gruppo hanno quattro caratteri completamente differenti e quindi, come già succedeva tanti anni fa,
la convivenza non è stata facile. Però, nonostante le loro "proverbiali" litigate, hanno fatto un ottimo lavoro e chissà, forse la
loro grande musica nasce proprio dalle loro incomprensioni. I Goblin, dunque, dopo ventidue anni sono ritornati alla ribalta con
un disco ben confezionato, ricco di spunti pregevoli, corredato da una produzione impeccabile e da un sound cristallino. Insomma,
un disco destinato a raggiungere le vette delle hit parade italiane ed estere. Il gruppo ha dimostrato con questo disco di essere
una sicurezza, una garanzia: riesce ad evolversi ed a rinnovarsi rimanendo fedele a se stesso e con chi lo ascolta.
Abbiamo ancora sete di emozioni, abbiamo ancora bisogno di voi, carissimi Goblin, e speriamo che questo disco sia l'inizio di una
travolgente nuova era!!!
Curiosità: Massimo Morante, nel cd, suona una "Morante Special Model Guitar", una specie di Stratocaster fatta fare appositamente da un liutaio.
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